La raccolta della storia iniziale è di profondo interesse e getta le basi per una ampia esplorazione del vissuto e del rielaborato di chi ho di fronte.
L’uso massiccio o minimale delle parole, la ricercatezza o la sommarietà di quanto viene esposto di sé, parla già della persona che sto vedendo.
La scelta di soffermarsi su episodi concreti, portando esempi, oppure di raccontarsi con emozioni spiegate, come in balia di esse, delle loro onde, il parlare di sé attraverso Altro o il riferirsi ad Altro per far trasparire il sé, sono scelte che portano all’unicità dell’essere pensante che cerca un aiuto.
Dal primo incontro nascono possibilità, di percorrere una via insieme, nascono anche muri talvolta, o vicoli ciechi, da cui scappare o scalare o sfondare o restare, in attesa di un’idea, del coraggio, della voglia di stare bene, in pace. Con pazienza. Oppure accelerando, se necessario.
Quello che davvero è importante è voler procedere, con il proprio passo, con la propria apertura, con un ragionevole istinto di cambiamento.
Sostenere, supportare, facilitare, aiutare, sono tutte azioni da svolgere per il terapeuta dopo aver accolto e ascoltato il tipo di richiesta che parte dalla persona.
La prima fase è appunto quella della consultazione psicologica, che ha una durata variabile, dipendente da molti fattori, tuttavia prevedibile in alcuni incontri iniziali.
La Consultazione è il primo passo che si fa per se stessi, è la prima Cura e il protagonista sei tu, è la prima azione di benessere e di cambiamento.
Parlare è un’azione così semplice, quasi banale, chi è portato a farlo e ha buone doti oratorie neanche pensa mentre lo fa, chi è più restio alla chiacchiera centellina le parole e le tiene ben dosate
Si inizierà da un primo passo, poi succederà il resto e sceglieremo come percorrerlo.
Dott.ssa Eva Bassanese
Psicologa Psicoterapeuta a Venezia Mestre (VE)
