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Dott.ssa Eva Bassanese

La mia storia

Con le parole ho sempre avuto confidenza, la scrittura è stato e continua ad essere il mio modo eletto per entrare in contatto con il mondo sommerso e con le parti silenti prima di me stessa e poi degli altri.

Si sono susseguite le materie scolastiche che ne hanno perfezionato la forma, nei vari ordini e gradi, lasciando tuttavia il contenuto intatto nella sua unicità, originalità e duttilità.

Ci sono state letture, concetti immagazzinati e fatti in parte miei, dagli studi liceali in poi mi sono mossa nella direzione delle scienze umane, della filosofia, dell’arte e della letteratura, trovando sempre un ricco apprendimento in tutto quello che descriveva l’essere umano nella sua sensibilità, ricchezza emotiva, espressività.

Un viaggio, poi, alla fine del secolo scorso… mi ha letteralmente trasportata in una nuova realtà, ho attraversato la Pianura Padana e ho tratto tutto quello che potevo dall’esperienza universitaria, a Padova, una città dalle solide basi culturali e ricca di stimoli per una mente giovane guidata da grande passione per la psicologia e dal  crescente desiderio di conoscere le possibili diramazioni del lavoro in questo ambito.

Esperienze di varia natura, tirocini, workshop, convegni, partecipazioni a eventi del settore psicologico e socio-educativo hanno dato una direzione alle mie scelte di approfondimento della materia, addentrandomi in percorsi che mi aiutassero a entrare a contatto con le persone, in particolare con i gruppi di persone, in un ambiente che diventa per decenni una seconda famiglia per i bambini e i ragazzi: entrai a scuola, non più da studentessa. Varcai la soglia di scuole di ogni ordine e grado come psicologa.

Ho lavorato molti anni, nelle scuole e quello che sempre mi affascinava erano i microcosmi familiari che in ogni classe avvertivo: un gruppo di circa venti persone che si trovavano a condividere stanze di sapere e di performance, di legàmi, di sorprese e di rassicuranti o disturbanti routine.

Prima affiancavo, silente, i tutor nelle loro proposte, poi provai a sperimentarmi, con strumenti acquisiti o inventati su misura di chi avevo di fronte.

Nascevo, grazie anche a un Master, come Psicologa scolastica, venivo chiamata “esperta esterna”, “psicopedagogista”, o “la maestra delle emozioni”, la definizione più armoniosa e sentita mia tra tutte, confezionata direttamente e con spontaneità dai bambini con cui vivevo queste esperienze.

Si susseguirono anno dopo anno attività, incontri, olimpiadi di brevi o prolungati percorsi nelle classi, tra Pasque e Natali, Carnevali e incastri temporali cesellati al millimetro.
La copiosa esperienza con i gruppi mi avvicinò in breve tempo alla scelta del mio indirizzo di specializzazione in psicoterapia sistemica relazionale, un orientamento che ben accoglieva le infinite dinamiche esistenti tra le persone, di una famiglia o di un’ entità gruppale. Diventai Psicoterapeuta. Forgiai questo titolo sulla carta, ma soprattutto indirizzò le mie scelte, nel lavoro e nella vita privata.

La mia gratitudine verso l’ esistenza si estese al diventare madre, più di una volta. Di progetti, idee, lavori nuovi, relazioni amorose, amicali e professionali, dei miei figli.

Mi sento una funambola che attraversa coi suoi piedi le bellezze del mondo.

Ho perso l’equilibrio, a volte, per poi ritrovarlo e ripartire, sono tornata indietro, al punto di partenza, per ripercorrere la strada con più esperienza e rinnovata sicurezza. Si, succede anche a chi è psicologo di fare degli Errori. A me piace chiamarli Esperienze di ripartenza.

Sono arrivata all’altro capo, per poi trovare altre bellezze da esplorare, animata dalla profonda convinzione che l’amore si radica prima di ogni altro luogo, in se stessi. Sulle terre raggiunte, poi, è nato, vive e continuerà a nascere tutto il resto della vita.

Nei percorsi che propongo come psicologa e psicoterapeuta porto i miei punti di vista, le informazioni apprese, la mia apertura all’ “Altro”, le mie emozioni e sarò sempre pronta ad apprendere, da tutto, da tutti.

“L'apprendimento è la fonte della gioventù. Non importa che età abbiamo, non dobbiamo mai smettere di crescere. Finché continueremo a imparare, ad aprirci a nuoveidee e nuovi modi di affrontare le cose, ad approfondire la conoscenza di noi stessi e del mondo che ci circonda, praticheremo la più alta forma di creatività personale.
Dobbiamo saperci rinnovare a seconda delle circostanze:
è questo incessante atto creativo a consentirci di restare giovani” 
(MING-DAO DENG)


Dott.ssa Eva Bassanese
Psicologa Psicoterapeuta a Venezia Mestre (VE)



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Iscritta all’Ordine degli Psicologi del Veneto col n. 4776 dal 24/09/2004
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