Occupare deriva dal latino captare, prendere, impossessarsi. Conscia del potere delle relazioni, definire semplici “oggetti” i protagonisti dei miei interventi è davvero limitante.
L’ uso che ne ho sempre fatto di questa azione di “cura” raggiunge una sfumatura diversa, meno prepotente e più rispettosa: mi “occupo”, dedicando il tempo, la mente, l’animo per un particolare interesse che ho per chi è seduto di fronte a me (cit. Treccani), in uno spazio condiviso e deciso insieme;
mi occupo Con Te, Con Voi, se siete una coppia o un gruppo di persone, Con i vostri figli, se il tipo di disagio li coinvolge direttamente.
La prima Relazione sarà la Nostra e sarà importante che ci sia la sensazione di potersi affidare, di poter condividere parti di quello che vi illumina, o zone d’ombra che vi spaventano.
Accogliere le vostre storie è già parte del nostro lavoro insieme, Bambini, Adolescenti, Giovani o Adulti che voi siate.
Durante gli incontri vedrete che mi “post-occuperò” anche Con chi entrerà in “terapia” con Noi, attraverso le vostre parole.
Raccontare presuppone che ci sia una storia, con personaggi e vicende, da ascoltare insieme. Quei personaggi, o quei luoghi, saranno anch’essi parte della nostra relazione terapeutica.
Dott.ssa Eva Bassanese
Psicologa Psicoterapeuta a Venezia Mestre (VE)